SOOKIE
Era il mio giorno libero. Finalmente. Essere una barista non comportava un gran dispendio di energie se non si mettevano in conto il fatto di dover stare in piedi per tanto tempo oppure il dover avere a che fare con personaggi alquanto singolari. Essere una barista al Merlotte, bè... quello sì che comportava qualcosa.
Scesi dall'auto con leggerezza, aiutata dal fatto che avevo dormito abbastanza ed avevo fatto una colazione leggera. Solo un succo di frutta. Niente pranzo. Niente di niente.
Non sapevo come ma ero arrivata sino al Fangtasia, così. Era l'auto che mi aveva portata sino al locale, senza contare che essendo tardo pomeriggio era chiuso.
Bussai e non ricevetti risposta, tuttavia aprii la porta con facilità lasciandomi alle spalle l'oscurità della serata.
L'atmosfera era quanto di meno gothic e più fetish ci potesse essere. Due ballerine si stavano sistemando i succinti abiti in pelle, il barista stava pulendo alcuni bicchieri e Pam si intratteneva fissando le precedenti ballerine e dando loro consigli sugli abiti. La salutai con lo sguardo e mi fece un occhiolino di rimando.
Bussai all'ufficio di Eric, ancora non capendo cosa diavolo ci facessi lì. In risposta ricevetti solo un mmm che stava a significare che chiunque fossi potevo entrare. Scostai leggermente la porta e mi ritrovai dinanzi un Eric Northman alquanto meravigliato di trovarmi lì senza avermi costretto in qualche subdola maniera.
'Sera dissi in tono sommesso. Un sorriso gli si dipinse in volto, un sorriso tanto bello quanto arrogante che mi fece capitombolare lo stomaco. Era bellissimo, su questo non c'erano dubbi. Ma troppo arrogante.
Lo so che il tuo ego adesso è grande quasi quanto le chiappe di Aretha Franklin ma non cantare vittoria. Sono venuta perchè mi stavo annoiando. dissi tutto d'un fiato.
Sbagliato, Sookie. Chiunque aggiunga troppe giustificazioni ad una propria azione risulta la maggior parte delle volte colpevole. Ergo sei colpevole perchè TU volevi vedere Eric Northman.
Naturalmente quando distribuivano silenziatori per la coscienza la mia era su Facebook.
NO CAPPELLO