Rating: Arancione, se dovesse diventare rosso ve lo dico.
Genere: Originale Yaoi Romantico-Demmenziale.
Personaggi: Raphael, Belial e Sofia (vorrei sottolineare che i personaggi sono miei! me li sono sudati e sepesco qualcuno a copiarmeli può considerarsi morto!)
Note: Ho deciso di postare questa mia fic (chè già su efp) per avere altri pareri *me prepara il bersaglio per il lancio dei pomodori.*
Filosofia
Raphael entrò in classe annoiato, con i capelli bagnati e legati in una coda dorata. Lasciò cadere la borsa su uno degli ultimi banchi e si sedette con ancora l’i-pod acceso: era nuovo e secondo sua madre avrebbe dovuto socializzare, ma se ne sbatteva altamente.
Era ancora solo così si sciolse i capelli lasciandoli cadere sulle spalle e si ritoccò il trucco leggero.
Poco dopo entrò la professoressa seguita dagli alunni ancora intenti a chiacchierare delle loro vacanze, improvvisamente la richiesta del silenzio li zittì ed iniziò l’appello.
“Von Stuch - disse la voce squillante della donna – sei nuovo giusto?”
Il biondo annuì abbozzando un mezzo sorriso sulle labbra sottili andando a increspare i lineamenti fini e la pelle liscia e candida.
“Devo chiamarti Raphael o Alexander?”
“Va benissimo Raphael” disse con voce dolce e musicale, quasi strana per un ragazzo.
“Senti Raphael, visto che sei nuovo e ho letto cose interessanti sulla tua scheda, vieni qui e parlaci un po’di te….”
Il ragazzo si alzò e avanzò verso la cattedra rivelando una magrezza quasi femminile: i jeans neri non si toccavano ed erano parzialmente coperti dalla maglia, troppo lunga per il suo metro e sessantacinque, che era stretta in un giubbotto di pelle. I capelli ondeggiavano sulle spalle e un ciuffo gli copriva l’occhio sinistro spegnendone l’azzurro glaciale.
La donna guardava stranita quel ragazzo dai lineamenti così fini da essere scambiato per una lei.
La prof si sedette sulla cattedra e invitò Raphal a prendere posto accanto a lei.
“Bene ragazzi. Questo è Raphael Von Stuch. Ho letto che hai viaggiato molto.”
“Si…effettivamente per i mie diciotto anni ho vissuto in quasi tutto il mondo…”
“Bene ragazzo…il posto che ti è rimasto più nel cuore?”
“Oxford” disse senza pensare…perché a Oxford c’era lei…Sofia…
Capitolo 1
Ovvero quando una sigaretta è dannatamente erotica.
Carve your name
Into my arm
Instead of stressed
I lie here charmed
Placebo –Every you Every me
Belial pov
Ero in ritardo, ma quella non era una novità, il fatto preoccupante, però, era che quello doveva essere il primo giorno di scuola!
Entrai con la mia solita calma anche perché non volevo scompigliarmi, spalancai la porta e mi trovai davanti la prof di biologia seduta sulla cattedra affiancata da una ragazza bionda.
Ecco…forse non era una ragazza....
Non sono mai stato molto delicato, infatti mi accorsi di aver letteralmente abbatuto la porta e il ragazzo che affiancava la prof si girò.
Oddio…ragazzo…qualcosa da obbiettare ce l’avevo ma forse avrei dovuto tacere visto che non ero l’emblema della mascolinità.
Raphael pov
Ero ancora seduto sulla cattedra con la prof che mi chiedeva cose a cui rispondevo meccanicamente. Avevo in testa solo Sofia, ogni suo minimo particolare, ogni ricordo, ogni sensazione. Ad un tratto la porta si spalancò catturando la mia attenzione.
Ne entrò un ragazzo longilineo più alto di me…come se ci volesse molto a essere più alti di un nano da giardino.
Lo squadrai senza troppo ritegno consapevole che lui stava facendo lo stesso con me; era vestito completamente di nero ma nel complesso la cosa gli donava creando un ottimo contrasto con la pelle diafana.
Feci scorrere lo sguarto su per il collo e incontrai i capelli corvini, tagliati in un caschetto, che gli ricadevano disordinati e leggermente arricciati appena sotto le orecchie, le labbra erano piene e all’apparenza morbide e gli occhi…
Dio…di un azzurro velato. Così intensi, unici….
Le mani mi prudevano, avevo voglia di toccarlo per vedere se era vero, se quelle labbra erano così morbide come sembravano. Se…se….
Sofia sembrava solo un ombra scura in quel momento. Ma fissarlo mi faceva sentire in colpa…come se stessi tradendo qualcuno che alla fin fine non avevo mai avuto.
La voce della prof mi risvegliò…aveva detto il suo nome…stupendo e melodioso….Belial….
Belial pov
La vista di quel ragazzo mi stava provocando non poche elucubrazioni mentali.
I suoi lineamenti fini mi avevano mandato a puttane il cervello, non potevo che aspettare l’intervallo, sperando che almeno una sana sigaretta mi facesse rinsavire.
Driin!!!
Campanella! Dio esiste!!
Mi fiondai fuori, sperando di non vederlo, anche se avrei dovuto iniziare a convivere con la sua presenza…ma che vado a pensare…stiamo a vedere, non posso mica tirare subito le somme no?
Aria…o meglio…nicotina!visto che in cortile si respirava solo quella.
Presi una delle mie Malboro rosse e la accesi velocemente. Poi, senza volerlo buttai lo sguardo all’ingresso e mi maledissi.
Era lì, in cima alle scale, intento ad accendere una sigaretta che tra quelle labbra sottili era dannatamente erotica.
La voglia di sbatterlo contro un muro si stava facendo sentire, dannata bissessualità e dannato Raphael che di angelico aveva solo il nome visto che il suo corpo provocava non poca eccitazione….
Grazie a non so chi ho imparato a controllarmi!
Dei è lì che fuma tranquillo e io lo fisso come un manico…forse perché lo sono…
Qualcuno mi tocca la spalla e mi chiede se è tutto ok…
Non stacco nemmeno gli occhi da lui.
“ Si Alice….tutto bene”
Mi rendo conti di biascicare e riesco a formulare un solo pensiero sensato.
LO VOGLIO! Costi quel che costi sarò mio! Anche se dovesse rivelarsi l’androgino più etero di questa Terra lui sarà mio!
