quando si dice casualità

Eric

Avevo deciso di prendermi una piccola pausa dal lavoro e dalla politica, certe volte essere sceriffo era stancante e comunque avevo bisogno di staccare. Pe un po' Pam avrebbe potuto farcela da sola... Me ne stavo tranquillo in un vicoletto buio ed umido ad aspettare una preda da ammaliare mentre in realtà pensavo a Sookie.

Eric

Ormai stavo per collassare, avevo troppi pensieri per la testa e questo era uno dei rari momenti in cui non riuscivo a rilassarmi come volevo.
Continuavo a camminare imperterrito per il vicolo angusto finchè non captai la presenza di un vampiro vicino a me

Eric

La riconobbi subito stava barcollando per strada e sembrava veramente affamata. Povera Billy, sapevo di avere fascino, ma non così tanto da mandare così fuori di testa una vampira. Risi un po' del mio pensiero e mi avvicinai a lei.

Eric

Ok sta volta sembrava più incazzata che pazza d'amore, infatti mi stava venendo contro ringhiando. Billy, ti senti bene? Le chiesi, anche se non ero solito preoccuparmi per qualcuno.

Eric

Billy mi saltò addosso con tutto il suo peso cercando di bloccarmi per mordermi, ma io avevo almeno il doppio dei suoi anni e la tenni ferma davanti a me. La osservai meglio e notai quanto fosse affamata, i suoi occhi erano spalancati e pervasi da una luce di pazzia tipica di coloro che stavano morendo di fame. Piccola, da quant'è che non mangi? Mi stai facendo preoccupare

Eric

Alzai un sopracciglio, questo sì che era un'affronto: non si ricordava di me. Risi come un cretino, in fondo stava per morire di fame.... Dovevo darle il mio sangue o trasportarla fino alla macchina e trovarle almeno 5 casse di true blood?

Eric

La sua faccia era molto più che ingrugnita così cercai di catturare il suo sguardo nei miei occhi in modo da essere sicuro che mi ascoltasse: Billy ascoltami ti darò un po' del mio sangue solo se mi prometti che non mi dissanguerai altrimenti le conseguenze saranno molto gravi per te, dopo se avrai ancora fame ti porterò a bere qualcosa ok? Cercai di capire se aveva recepito il messaggio, ma non potevo che fidarmi di lei.

Eric

Le inclinai lentamente il viso verso l'alto di modo da poter controllare tutta l'operazione, poi mi portai il polso al viso e lentamente mi morsi.
Il sangue cominciò a scorrere velocemente e le porsi la mia ferita alla bocca che già era leggermente dischiusa pronta a suggere.
Quando cominciò a bere mi sembrò di avere ancora tra le braccia i miei bambini e la sensazione famigliare di un genitore che imbocca il proprio bambino.
Ma quella sensazione durò molto poco.