Meet again.

Ares

Me ne stavo tranquillo tranquillo nel mio posticino preferito vicino alla tomba di un suicida quando ad un tratto sentii un casino proveniente dall'altra parte del cimitero in cui mi trovavo per passare un pomeriggio tra i morti. Andai a controllare con circospezione quando riconobbi l'angelo con cui mi ero scazzottato l'altra volta. In un secondo stavo già per andarmene quando la ragazza si accorse di me e si girò circospetta riconoscendomi in pieno. Dalla sua espressione capii che non era proprio contenta di vedermi, anzi che piuttosto mi avrebbe volentieri squartato con qualsiasi oggetto a sua disposizione oppure semplicemente a mani nude. Oh no angioletto oggi no, sono ancora un po' storpio dall'ultima volta e non ho più voglia di farti male. Dissi, come ogni demone non brillavo per il coraggio.

Ares

Sì,sì certo come vuoi fatto stà che io ho di meglio da fare che ascoltare le tue illusioni senza senso quindi per favore ci sono altri milioni di demoni sulla faccia della terra perchè non vai ad infastidire loro? Le dissi ormai scocciato di tutte quelle rotture di palle a cui mi stava sottoponendo quell'angelo rompicoglioni O preferisci che ti bruci anche i capelli?

Ares

Gli risi in faccia facendo trasudare tutta la cattiveria e l'ironia di cui ero capace e cominciai a schivare i suoi colpi velocemente Allora penso cara che il tuo record si interromperà. Dissi, non ero per niente intenzionato a farmi uccidere.

Ares

Le morsi il polso di modo che mi lasciasse i capelli e le tirai un calcio allo stinco facendola cadere e lanciandole un pugno di terra in faccia Continua a crogiolarti nelle tue convinzioni

Ares

Le presi i pugni nelle mani e li tenni stretti di modo che non potesse più muoverli Angioletto lo sai che sono troppo svogliato per combattere con te. Dissi attirandola più vicino fino a trovare i nostri visi vicinissimi Poi trovo che sia uno spreco inutile in un tempo di crisi mondiale come questo le soffiai sulle labbra

Ares

Con un colpo di reni ribaltai la situazione trovandomi improvvisamente a cavalcioni sulla sua vita sanguinavo dalla bocca e mi doleva la testa Ed io mi chiamo Ares Dissi abbassandomi definitamente sul volto di lei forzando le sue labbra che cercava di tenere ben strette, ma alla fine potevo scommettere tutto quello che avevo che quel bacio le era piaciuto.

Ares

Risi di gusto buttando la testa indietro prendendole come al solito i pugni tra le mie mani. La osservai: era così incazzata che mi faceva star bene, era anche merito suo se fino ad ora non ero morto: la rabbia e tutti i sentimenti negativi mi rendevano più forte. Mi dispiace Angioletto, ma finchè farai così non credo che andrai da qualche parte. Osservai il suo bel visino angelico e con due dita accarezzai il profilo del mento. Sei anche fortunata che non sono così cattivo da cercare di sfigurare il tuo bel visino. Intanto rimanevo ben piantato a terra per evitare che si girasse